Valorizzare l’asino sardo con la genotipizzazione Utile e stimolante la testimonianza di Antonio Mazza, partner del G.O. the Burriccu’s Milk, che ha raccontato la sua esperienza di allevatore, le problematiche e le opportunità di questo nuovo mercato.
Valorizzare l’asino sardo con la genotipizzazione Quando possiamo dire che l’asino è sardo? Quando possiamo dire che Il latte di Asina allevato in sardegna è effettivamente “sardo” e con qualità specifiche ? Domande importanti a cui il Gruppo Operativo insieme all’università di Sassari vorrà dare una risposta attraverso una ricerca specifica che determini, senza dubbi, la tipicità dell’asino sardo e quindi del latte di Asina sardo. Tutto questo non avrà solo valore scientifico, ma anche e soprattutto valore economico che potrà consentire una maggiore marginalità per gli allevatori.
Il benessere degli asini come fattore qualitativo Allevare asini al fine di produrre latte deve assolutamente tener conto dei metodi MUNGITURA che non provochino stress agli animali. Uno stress che è scientificamente provato, modifica la qualità del latte. Il supporto scientifico del dipartimento di Agraria dell’università di Sassari prevederà lo studio e la realizzazione di specifiche attrezzature di MUNGITURA fisse e mobili che, oltre a garantire la più corretta pressione di MUNGITURA per l’asino, quella che non produce effetti collaterali tali da inficiare la QUALITÀ del Latte, consenta l’economizzazione dell’investimento attraverso l’utilizzo condiviso dell’attrezzatura.
Immaginare una filiera del latte d’asina redditizia non può prescindere da una organizzazione che preveda tempi e metodi. La ricerca del dipartimento di Agraria dell’Uniss, a supporto del progetto, avrà proprio questo compito: predisporre un modello organizzativo tipo per un allevamento di Asini di dimensioni variabili
Costruire una filiera del latte d’asina Si è svolto il 4 ottobre 2019 ad Elmas (CA) il secondo convegno organizzato dal Gruppo Operativo The burriccu’s milk, con gli allevatori, professionisti, imprenditori, interessati a conoscere le potenzialità della “filiera” del Latte d’Asina. La partecipazione è stata attiva e stimolata dall’interesse per un mercato con grande potenzialità sotto il profilo economico ed ambientale ma che va affrontato con metodologia.